giovedì 14 marzo
Audizione del Segretario Regionale di Cittadinanzattiva sul Piano Sociosanitario integrato Lombardia 2023-2027
IX Commissione consiliare (Sostenibilità sociale, casa e famiglia)
IL PSSR è un piano completo nel suo impianto generale, necessita dei piani attuativi nel dettaglio di ogni singola sezione. Cittadinanzattiva ha analizzato 6 parti riguardanti:
Liste attesa- Riabilitazione – Disabilità – Anziani – Neuropsichiatria infantile – Telemedicina
Prima di entrare nel dettaglio, ci viene naturale proporre, non avendo trovato nel PSSR, la creazione di percorsi erogativi uniformi in tutta la regione, ovvero che non si lasci alla singola ASST la discrezionalità di erogare, forniture in termini di qualità e quantità. Occorre prevedere protocolli per classi di pazienti fragili con l’obbligo di applicazione in tutte le ASST.
Liste Attesa:
Dopo aver sondato i vertici di varie ASST, capi dipartimento, primari e personale infermieristico, ci viene da proporre quanto segue:
Occorre investire in tecnologia con un nuovo software per un cup unico di gestione a cui saranno collegati i MMG, PLS, Ospedali, CDC e aziende convenzionate per avere sempre sotto controllo la situazione sanitaria e l’organizzazione delle varie erogazioni da parte di tutti. Saranno in una linea a parte i pazienti cronici con, finalmente la presa in carico, il paziente cronico non andrà piu’ al cup per avere una visita di controllo o un esame strumentale da fare, il software prenderà in consegna quanto scritto e provvederà a fissare la visita o esame strumentale inviando all’utente un sms contenente i dettagli. Tenendo conto che circa il 60%-70% delle liste sono occupate da pazienti cronici e non essendoci piu’ rimarrebbero gli altri cittadini in un’altra linea in cup, tutte prime visite, con spazi maggiori e tempi migliori.
Questo sistema porterà alla riduzione di sportelli cup e recupereranno tanti impiegati amministrativi da dirottare negli ospedali, in modo da liberare il personale sanitario da mansioni amministrative. Chiediamo di incrementare il lavoro e ruolo del RUA che tanto puo’ dare alla sanità e tanto ha dato per fornire prestazioni nei termini prescritti avendo collaborato con loro per le liste attesa.
Riabilitazione
Il documento OMS, intitolato Rehabilitations 2030, definisce la riabilitazione “un insieme di interventi concepiti per ottimizzare il funzionamento e ridurre la disabilità” in persona affetta da malattie acute o croniche, disordini, lesioni o traumi, ecc. OMS sostiene che non c’è buona cura pubblica senza buona riabilitazione.
Il paziente che necessita di riabilitazione di qualsiasi tipo di malattia, deve avere come punto di riferimento lo specialista riabilitativo per tornare a vivere dignitosamente chiediamo di incrementare ed aumentare le risorse, coinvolgendo anche le aziende private e mettere nelle convenzioni, pacchetti di riabilitazioni.
Un esempio, i malati di SM, non ancora allettati, per poterli tenere ancora in piedi, hanno bisogno a detta di tanti fisiatri interpellati, di tanta fisioterapia; oggi se non erro, hanno poco piu’ di 15 sedute di fisioterapia all’anno, erogate dal SSN. Una sciocchezza! Chiediamo che a questa categoria di pazienti, visto che non sono tantissimi, vengano date almeno 52 sedute di fisioterapia, ossia una alla settimana per tenere i muscoli in trazione.
Questo è un diritto alla salute che viene negato. Piu’ attenzione ai casi indicati dai MMG, PLS, CDC; velocizzare senza passare da commissioni per sveltire pratiche di assegnazione, che talvolta arrivano quando al paziente non necessitano piu’.
Istituire nelle CDC almeno due volte alla settimana, sedute di riabilitazione con infermiere/i specializzati. Tutto cio’ è possibile da subito, occorre un po’ di coraggio.
Disabilità
Nonostante le leggi, ottime, se applicate con la L.25 che prevede un’importante funzione di raccordo tra persone, servizi e istituzioni, con i CTVI (Centri territoriali vita indipendente), che costituiscono uno strumento importante a sostegno proprio della personalizzazione dei progetti di vita e della partecipazione attiva della persona alla loro costruzione. In particolare, il progetto di vita individuale è un metodo, prima che uno strumento, che pone le basi per progettare insieme alla persona con disabilità, alla famiglia, alle reti e al contesto sociale di vita.
Sarebbe straordinario se si applicasse.
Ma dove è il raccordo? L’istituzione pone il progetto senza porre le basi per applicarlo, cosi’ ci troviamo un bel progetto senza la possibilità di attuazione.
Sempre piu’, vengono tagliati aiuti indispensabili per far fronte alle problematiche che una famiglia deve affrontare. La maggior parte dei disabili non puo’ stare da sola. Un famigliare deve essere sempre disponibile, rinunciando al lavoro per accudire il paziente. Dare il giusto contributo come era misura B1 di Euro 1000.00.
Anziani
Anche per gli anziani, quando la condizione di autosufficienza sopravviene una malattia, un evento traumatico, l’equilibrio fisico-psichico e sociale dell’anziano puo’ rompersi. La sua famiglia si trova davanti ad un radicale mutamento della quotidianità, che richiede una presenza qualificata continua, sia sanitaria che assistenziale. Il modello attuale fa perno sulla componente residenziale con poca attenzione ad interventi di prevenzione e di continuità assistenziale. Pur rimanendo essenziale il ruolo delle RSA, si prevede di aumentare l’utilizzo, anche per l’attivazione di una presa in carico temporanea e di un ritorno protetto al domicilio, con filiera di servizi territoriali, ADI, RSA aperta, Centri diurni integrati e Ospedali di comunità. Pero’ se tutto cio’ fosse operativo, avremo risolto la maggior parte dei disservizi. Ma cosi’ non è, quindi necessità che anche voi vi adoperiate, affinché questo bellissimo PSSR, sia applicato dettagliatamente, mettendo in campo gli strumenti per attuarlo.
Neuropsichiatria infantile
Note per lo sviluppo delle regole per le UONPIA
I dati epidemiologici portano a ritenere che l’area della salute mentale, in primis quella dell’età evolutiva, rappresenti un settore che richieda particolari sforzi in termini di investimenti e di potenziamento delle risorse.
Le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) hanno registrato un abbassamento dell’età di esordio e un aumento costante sia dell’utenza, (raddoppiata negli ultimi 15 anni) che della complessità della patologia. Tale fenomeno è stato ulteriormente amplificato dalla pandemia, particolarmente in alcuni ambiti quale quelle delle urgenze.
Ecco qui di seguito una serie di attività previste dalle Regole di sistema che auspichiamo possano essere realizzate:
- Particolare importanza riveste l’identificazione precoce dei disturbi del neurosviluppo. Pertanto è auspicabile che venga dato il massimo supporto al progetto “Indaco” per la costituzione della rete scuola – UONPIA finalizzata all’individuazione precoce degli alunni a rischio di disturbi specifici di apprendimento (DSA) o altri disturbi del neurosviluppo, all’attuazione di attività di potenziamento in ambito scolastico e invio mirato ai percorsi diagnostici presso le UONPIA, tramite costituzione dei “Nuclei Funzionali DSA” in ogni UONPIA (finalizzando a tal fine risorse di FSR fino a 1.5 mln/euro da assegnare alle ASST/IRCCS in proporzione alla popolazione target 0-17 anni. L’ASST dei Sette Laghi à stata individuata quale coordinatore regionale per l’adempimento delle determinazioni di cui alla DGR XII/1370 del 20.11.2013.
- Sostegno al Piano Operativo Regionale Autismo (POA) DGR. N. XI/5415 del 20.10.2021 attraverso il progetto Autinca (finalizzato all’impiego delle risorse di cui al Fondo Nazionale Autismo annualità 2021 e 2022, di cui alle DDGR n. XII/277 e n. XII/278 del 15 maggio 2023. Approvati dal Ministero della Salute in data 20.06.2023 - Prot. G1.2023.23534).Tale progetto sostiene la prosecuzione di tutte le attività sviluppate con i Progetti Auter e Pervinca in una logica di interconnessione sinergica e implementazione di una pluralità di azioni nell’area dei Disturbi dello Spettro autistico.
- Sostenere le attività cliniche dedicate a pazienti affetti da Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA) rivolte sia a pazienti minorenni che maggiorenni, con particolare attenzione all’età di transizione, nell’ambito dei Piani Biennali locali per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione previsti con DGR XI/7357 del 21.11.2022 Piano regionale biennale di attività per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA).
- Adeguamento dei posti letto di degenza NPIA in una logica che consideri l’attuale livello di copertura sul territorio regionale.
- Potenziamento dei servizi territoriali, inclusa la possibilità di interventi semiresidenziali e/o intensivi sul territorio, al fine di meglio gestire le condizioni post- acuzie. E’ auspicabile il potenziamento della rete dei Centri Diurni (CD) di NPIA, con particolare attenzione allo sviluppo di CD dedicati alla fascia d’età adolescenziale.
- Sostenere l’istituzione di strutture dedicate alla gestione dei disturbi del neurosviluppo in età adulta (es. 8il disturbo dello spettro autistico, il disturbo del deficit dell’attenzione e iperattività) al fine di garantire la continuità delle cure al momento della transizione dall’età evolutiva (UONPIA) all’adulta (UOC di Psichiatria).
- Relativamente ai programmi innovativi e progetti di NPIA (es. progetto G013 ADHD e G048 Emergenza e urgenza in adolescenza) è auspicabile la stabilizzazione del personale impiegato negli sessi d/o la possibilità di stipulare contratti pluriennali per i professionisti reclutati.
- Infine, ma fondamentale, realizzare le condizioni affinchè l’amministrazione delle ASST sia in grado di sostenere e facilitare le attività dei clinici.
Telemedicina
Altro punto importante è l’incremento della telemedicina e teleconsulto, che ci farebbe risparmiare professionisti in presenza, che non abbiano, come ad esempio il Pediatra, nei Pronto Soccorsi, in quanto da remoto si è in grado di effettuare un ECG.
L’uso della telemedicina, attraverso l’assistenza e il monitoraggio dei pazienti a distanza, offre la risposta sanitaria adeguata alle esigenze di una popolazione che registra un forte invecchiamento e un aumento delle malattie croniche.
La telemedicina è elemento imprescindibile della ristrutturazione e razionalizzazione del sistema sanitario, attraverso l’impiego di tecnologie avanzate e nuovi modelli organizzativi.
La telemedicina consente di:
- assistere e fare visite di controllo ai pazienti
- controllare a distanza i parametri vitali dei pazienti
- far dialogare i sanitari per consulti su particolari casi clinici
- inviare e ricevere documenti, diagnosi e referti
La telemedicina nel PNRR:
Nell’ambito della Missione 6 Salute, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la telemedicina assume un ruolo primario attraverso specifiche aree di intervento.
Nel PNRR, nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale, viene messa al centro la persona nella propria comunità di riferimento attraverso l’investimento Casa come primo luogo di cura e telemedicina e il potenziamento dell’assistenza sanitaria in tutte le sue forme. In tale riorganizzazione, le soluzioni digitali possono rivestire un ruolo fondamentale per la riduzione dei tempi di attesa per le visite, per il miglioramento dell’accessibilità ai sevizi sanitari, per una ottimizzazione nelle risorse professionali e strumentali disponibili e per un aumento generale dell’efficienza del sistema sanitario.
I servizi minimi di telemedicina previsti ne PNRR, al fine di assicurare un’attivazione uniforme degli stessi su tutto il territorio nazionale, sono:
- televisita
- teleconsulto e teleconsulenza medico-sanitaria
- teleassistenza
- telemonitoraggio
Come definiti nelle Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni di telemedicina nell’accordo Stato Regioni 17 dicembre 2020.
Cittadinanzattiva Lombardia APS
Il Segretario Regionale
Giorgio Arca