Libretti postali “dormienti”, Poste Italiane estinguerà il rapporto entro il 21 giugno 2022
Poste Italiane sta procedendo con la disattivazione dei libretti postali cosiddetti “dormienti”. Consigliare ai cittadini di verificare i propri documenti e quelli dei parenti anziani, per evitare di perdere gli importi dovuti.
In questi giorni Poste Italiane sta informando alcuni clienti che procederà con l’estinzione del loro libretto postale entro il 21 giugno 2022. A partire da marzo la Società sta procedendo, infatti, con la disattivazione dei libretti postali cosiddetti “dormienti”, inviando una specifica comunicazione a tutti gli utenti coinvolti: se l’utente non risponde alla comunicazione, trascorsi 180 giorni, si procederà in automatico all’estinzione del libretto.
La misura agisce sui depositi che presentano somme pari o superiori a 100 euro, ma che non sono stati più incrementanti o utilizzati da 10 anni.
Cosa sono i libretti postali “dormienti” e come evitare di perdere gli importi?
Dopo 10 anni dall’apertura di un libretto postale se il titolare o l’intestatario non fa alcun movimento, il libretto viene rubricato come “dormiente”. In questo caso la legge dispone che il deposito di un libretto “dormiente” può essere spostato in un Fondo Consap – società controllata totalmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la conseguente chiusura del rapporto.
È opportuno, pertanto, che i cittadini conoscano tale situazione e verifichino i propri documenti e quelli dei parenti anziani, per evitare di perdere gli importi dovuti. Tale circostanza è valida anche per gli eredi che vogliano verificare l’esistenza di libretti “dormienti” intestati al parente deceduto. Per effettuare tale accertamento sarà possibile accedere al portale di Poste Italiane ed entrare nella sezione dedicata in cui è presente la lista di tutti i libretti dormienti oppure rivolgersi all’ufficio postale di riferimento.
(“Realizzato nell’ambito del Programma Generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. D.M. 10.08.2020”)